AVATAR (il genio è altrove)
Come posso esimermi giacché ne hanno parlato finanche i Vanzina’s fan....
Finalmente ho visto Avatar ieri sera.
Ora molti di voi amici sanno della mia passione per il fantasy e la SF,per non parlare del fatto che io di avatar nei mondi online nel corso degli ultimi 15 anni ne ho seminati parecchi, quindi io aspettavo Avatar come pochi al modo senza bisogno dell'hype.....
...però....
....devo dire che sono deluso, mi aspettavo molto di più, soprattutto dai commenti letti un po' dappertutto e dai racconti entusiastici di alcuni amici (che però non sono fan di SF e fantasy e forse questo avrebbe dovuto mettermi in allarme).
Cameron è una vecchia volpe di Hollywood, ha saputo riciclare e rimestare il visto e sentito di molta fantasy e SF degli ultimi 30 anni soprattutto sponda jappo (Mononoke.....e dai, un po' troppo citato).
Dentro c'è molto (neo)ecologismo e parecchio ambient-pensiero.
Forse anche un po' di Scientology, non so se James sia uno di loro (emerite testedicazzo, permettetemi l'inciso), ma Giovanni Ribisi lo è, e il ritagliarli il ruolo dell'avido sfruttatore capitalista/colonialista non credo sia stato un caso.
Per quanto riguarda il messaggio antiamericano, mi dispiace deludere i più, ma questa è una produzione 20th Century Fox ed io a chi combatte il sistema dalla sua villa multimiliardaria di Hollywood ci credo veramente poco.
Detto questo, Avatar resta un gran bel film, con una trama solida e una condanna senza quartiere della guerra (anche se con il simpatico messaggio TIPICAMENTE americano: non c'è pace senza guerra). Ad avercene tutti i mesi di filmaggi come questo, per noi appassionati sarebbero come manna dal cielo.
Però io JamesOne amo ricordarlo per Aliens e Terminator, sceneggiatura e regia geniali.
Avatar è bellezza e tecno-godimento, ma il genio è altrove......
posted by MarianOne aka X-Mar aka Marialdone @ 13:32
1 Comments:
so diventato un critico de destra:
"Ma perlomeno la destra sa che cosa attacca questo film. Sul New York Times il critico liberal Adam Cohen celebra Avatar perché difende il bisogno di sapere la verità. Esso rivela, dice lui, «il ben noto principio del totalitarismo e del genocidio — che è più facile opprimere quelli che non vediamo». Ma con meravigliosa e inconscia ironia egli deforma l’ovvia dirompente metafora, e sostiene che il film prende di mira le atrocità naziste e sovietiche. Siamo diventati tutti esperti nella nobile arte di non vedere.
Concordo con i critici di destra sul fatto che Avatar è grossolano, stucchevole e banale. Ma esso ci parla di una verità più importante — e più pericolosa — di quelle contenute in mille film indipendenti."
Una parte dell'articolo che trovate su Internazionale di questa settimana, articolo apparso martedì 12 gennaio 2010 su The Guardian.
Sottolinea come in Avatar gli inglesi e gli americani e, in generale gli europei, vedano riflesso solo il genocidio nazista (e sovietico) e non quello degli indigeni del continente americano....
Credo che da questo punto di vista molti destrorsi europei non ci vedano invece riflesso il genocidio perpretato in Afghanistan, Iraq and so on.....
"Siamo diventati tutti esperti nella nobile arte di non vedere."
L'articolo completo lo trovate qui:
combattiabruzzo.blogspot.com/2010/01/avatar-secondo-georg...
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