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13 aprile 2005

Il canto dei mestieri - Ivano Fossati

Il mio rapporto con la musica è, esattamente come quello di ogni appassionato, molto simile a quello del protagonista di Alta Fedeltà di Nick Hornby: ossessione.
Ossessione per la collezione, ossessione per il momento d'ascolto, ossessione per il collegamento tra una canzone ed una storia d'amore, uno stato d'animo, un piatto al ristorante and so on...
Ossessione aumentata ancora di più da quando posso trovare tutta la musica che voglio con un semplice click (grazie bit torrent, grazie mulo!!!). E così accade che vada a riscoprire artisti e dischi che nel mio passato mi hanno ossessionato e che ci ritorni sopra con una gioia ed una voglia di ascoltarli irrefrenabile.
Così è successo in questi ultimi mesi con Ivano Fossati, ho letteralmente consumato la rotellina del mio IpoDDo ascoltando e riascoltando i suoi tre bellissimi album dal vivo (tranquillo minchione di Urbani, ho i CD originali). Dopodichè approdato alla sua discografia completa (e qui il minchione ha da stare meno tranquillo) stamattina mentre venivo al lavoro sul mio allegro motorello mi sono riascoltato l'album di Ivano Fossati del 1996:
Macramè ([genov. macramè, dal turco makramà 'fazzoletto'] Trina di fili o cordoncini intrecciati e annodati, per passamani, frange, reticelle.(Zingarelli)).


.
Allora, nel '96 intiendo, credo di avergli dato una veloce ascoltata, ero perso verso derive grunge-alternative-hip-hop-hardcore, e credo pure di averlo sfanculato con un veloce....carino!
A parte che esso (il Fossati), per gli arrangiamenti è uno con due cosi così, per quanto riguarda i testi è veramente touching by the hands of god. Il disco suona ancora fresco e piacevole nel suo incedere folk-etno-jazz, ma quello che colpisce di più (come spesso accade nelle sue canzoni) sono le sue poesie.
E allora, in questo mio piccolo pensatoio (grazie all'amico Mario per la definizione!) ho pensato di postare il testo di una delle canzoni di Macramè che io trovo eccezionale.
Per cortesia, riascoltatevela anche voi!!!.....nel frattempo rileggetevi il testo:

"Il Canto dei Mestieri"

Guardami bene dritto negli occhi
che il mio mestiere non e' il soldato

guardami bene dritto negli occhi

che il mio mestiere non e' ,
ne' di spada ne' di cannone
quello che ero io l'ho scordato
se fosse spada se fosse cannone
il mio mestiere saprei qual'e'

Adesso guardami le mani
ti sembrano mani da padrone?
Coraggio e toccami le mani
che la mia vita non e'

Ne' col denaro ne' col potere
oppure l'avrò dimenticato,
se fosse denaro e ci fosse ragione
il mio cammino saprei qual e'...
ma il mio mestiere non e'

Guarda la punta delle mie scarpe
quello che faccio non e' la spia
ne' informatore ne' polizia
che il mio mestiere non è ..
di sicuro non è.

Quello che faccio e' cercare il tuo amore
fino nel cuore delle montagne
quello che ho fatto e' scordare il tuo amore
sotto il peso delle montagne.

Guarda i vestiti che porto addosso
non sono quelli di un sacerdote
per i vestiti che porto addosso
il mio mestiere non e'

ne' rosario ne' estrema unzione
quello che ero io l'ho scordato
se fosse rosario se fosse olio santo
il mio mestiere saprei qual'e'

E vedi che il bianco tra i miei capelli
non porta il titolo di dottore
e la sveltezza delle mie dita
la mia vita non e'

ne di taglio ne' di dolore
ne' di carne ricucita
ne' di taglio ne' di dolore
anche questo non e'
Il mio mestiere

fu' cercare il tuo amore
fino nel fuoco delle montagne
il mio destino scordare il tuo amore
sotto il peso delle montagne

Guardami bene diritto negli occhi
ti sembrano gli occhi di un soldato?
Leggimi bene in fondo negli occhi
che la mia vita non e'
il mio mestiere non e'


Baci e abbracci dal vs MarianOne

"Che differenza c'è tra poesia e prosa? La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ci mette un bel po'
." Henry Charles Bukowski





2 Comments:

At 06:38, Anonymous Anonimo said...

necessita di verificare:)

 
At 06:46, Anonymous Anonimo said...

necessita di verificare:)

 

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