Flaming

Alone in the clouds all blue Lying on an eiderdown. Yippee! You can't see me But I can you. Lazing in the foggy dew Sitting on a unicorn. No fair, you can't hear me But I can you. Watching buttercups cup the light Sleeping on a dandelion. Too much, I won't touch you But then I might. Screaming through the starlit sky Travelling by telephone. Hey ho, here we go Ever so high. Alone in the clouds all blue Lying on an eiderdown. Yippee! You can't see me But I can you.
Syd Barret - da: Pink Floyd -The Piper at the Gates of Down (1967)
quel cielo così bianco

ANDREA PAZIENZA
tavola da "Gli Ultimi giorni di Pompeo - Fino all'Estremo"
Terrorismo e Guerra. Bertinotti nell'intervista...
.... sul corriere di oggi, dice quello che da un pò di post sto cercando di esprimere (male, ma sono emotivamente coinvolto, nel senso che mi sto cagando sotto per un eventuale attentato a Roma):
«No, la guerra non genera meccanicamente il terrorismo. Il terrorismo è un soggetto politico autonomo che nasce per scelta strategica. Non esiste una causa che lo genera. Però, ci sono concause che lo alimentano: povertà, ingiustizia, oppressione, guerra... in particolare, quella immotivata, violenta e imperiale condotta appunto contro l’Iraq».
E cercare di fermare o limitare le concause????
A me sputano....
...vedi il simpatico commento anonimo al post Mind the gap! qui sotto, ma fortunatamente c'è qualcun altro (Giuseppe Genna su Carmilla) che ama ricordarci che siamo in guerra non da qualche giorno, ma da un bel pò.
A me sputano, ma poi la proposta dei fascisti al governo è lo stato di guerra e/o le leggi speciali (agghiacciante definizione).
Fate voi, io la vedrei + semplice con il ritiro delle nostre truppe.
Fraintendimenti
Condanna totale di ogni terrorismo e di ogni terrore.
Vorrei solo essere al rparo da ogni terrore.
Vorrei solo poter prendre la metropolitana senza avere il terrore di saltare in aria.
Vorrei solo che i miei cari siano al sicuro da ogni terrore.
Ma ho il terrore che continuare con l'escalation di guerre (+ o - sante) non sia il modo giusto per porre fine al terrore.
Vorrei solo che questa pazzia abbia fine.....presto.
Mind the gap!

Poco da dire su quello che è accaduto ieri.
Credo che sia importante "ricordare la distanza" percepita tra casa nostra e i luoghi dove si stanno svolgendo le guerre in cui siamo coinvolti.
La distanza tra gli inglesi in Inghilterra e la guerra in Iraq ed in Afghanistan.
La distanza tra gli italiani in Italia e la stessa guerra.
E si cocchibelli, dimentichiamo tutti che gli americani, gli inglesi e gli italiani (insieme ad una miriade di altri leccaculo degli americani) sono impegnati in una guerra, una guerra su più fronti, tutti distanti dalla natia patria.
A vederla in TV la guerra sembre lontana....in Afghanistan, in Iraq, ma 'ndò cazzo stanno??
Epoi sti cazzi, io me la guardo sul video e continuo a fare quello che facevo prima: il centro commerciale è sempre li aperto, i concerti, le cene fuori, le vacanze (ipocraticamente evitando paesi coinvolti nei vari conflitti). La vita qui ed in Inghilterra e pure negli USA è rimasta sempre la stessa da quando NOI italiani/inglesi/americani siamo entrati in guerra.
Poi improvvisamente (11 settembre 2001, 11 marzo 2004, 7 luglio 2005) quella guerra così lontana, alla quale non pensiamo mai, qualcuno ce la viene a portare a casa nostra.
Sono terroristi dicono.
Poi quando chiedi la differenza tra chi porta terrore in questo modo e chi lo fa con bombe, gas e soldati unbrained nessuno ti sa dire qual'è.
Forse perchè il terrore è uno solo. E' lo stesso identico terrore dipinto sulla faccia della gente irachena bombardata e sulle facce di chi ieri usciva dalla London Underground.
A questo punto, quando c'è di mezzo la nostra pelle, ci rendiamo conto di com'è veramente la guerra.
Comodo e facile. Disturbante se ci capiti in mezzo tu o qualcuno dei tuoi cari.
Bisognerebbe pensarci sempre alla guerra.
E a chi muore e a chi soffre nella guerra che sta facendo la tua nazione.
Perché in "tempo di guerra" si soffre.
Io sono fortunato.
I miei genitori hanno vissuto "in tempo di guerra" e mi hanno raccontato come si viveva.
Nel terrore, esattamente come ieri a Londra.
Se avete genitori/nonni/prozii che vissero quelle situazioni fatevi raccontare e ricordate che oggi come allora la nostra nazione è impegnata in una guerra e la distanza tra noi e la guerra adesso è tale che dobbiamo farci attenzione.
Magari sarebbe ora che tutti noi ci impegnassimo affinchè chi governa il paese riporti la guerra lontano.
Meglio sarebbe se la guerra non ci fosse più. Meglio la pace.
Ma ho smesso di fare voli pindarici da un pò di tempo.
Mi basterebbe che la guerra tornasse lontano da me e dai miei cari, ci vorrebbe poco:
fuori l'Italia dall'Iraq e dall'Afghanistan.
per ora:
Mind the gap folks!
PS delle 14.45: sul blog di caracaterina - il mio stupido blog la foto ci ricorda che quando un paese è in guerra è possibile che accada ora quello che accadde del 1940.
Eureka!!!
Dopo
aver traslocato, circa 3 mesi fa, ed aver aspettato 2 mesi per avere una minchia di collegamento ADSL
Dopo
aver comprato un computerazzo nuovo (APPLE IMAC), un nuovo modem ethernet ed un cazzo di router wifi per fare la fighissima rete senza fili in casa (così da navigare non solo dal nuovo PC, ma anche dal portatile mentre magari sto cagando in bagno (non è questo il caso by the way))
Dopo
aver litigato diversi giorni cercando di fare la minchia di configurazione della cazzo di rete wi fi......
ALLA FINE TUTTO FUNZIONA!!!!!
Adesso me ne vado a dormire contento!!
PS: la mia lunga esperienza con l'amico computer (dal 1982 con un Sinclair ZX Spectrum) mi porta a rettificare:
ALLA FINE TUTTO SEMBRA FUNZIONARE
Atti privati - Privacy pubblica.
La polizia postale, con la scusa dell'indagine su di un solo account di posta ha avuto modo di spiare per un anno le comunicazioni personali di tutti gli utenti del server autistici.org / inventati.org.
I servizi di crittografia offerti dal server di Autistici/Inventati, collocato presso la webfarm di Aruba, sono stati compromessi in data 15.06.04. Autistici/Inventati ne viene a conoscenza il giorno 21.06.05, un anno dopo!
La Polizia Postale, nell'ambito di un' indagine su una singola casella di posta, ha potenzialmente potuto spiare per un anno le comunicazioni personali di tutti gli utenti del server autistici.org / inventati.org e realisticamente e' quello che stanno ancora facendo.
NON UNA QUESTIONE PRIVATA, UNA QUESTIONE DI PRIVACY.
Quando il 15 giugno 2004 da Autistici/Inventati, riscontrato qualche problema sui propri server - posta, chat e mailing list bloccate - hanno telefonato al provider che ospita i loro server (Aruba.it) si sono sentiti dire: "è solo un guasto tecnico alla prese dell'armadio elettrico".
In quello stesso momento, agenti della postale - su richiesta della procura di Bologna - avevano chiesto e ottenuto da Aruba.it l'accesso al server ospitato presso la loro sede. Senza aver notificato alcunché, Aruba.it ha permesso agli agenti di copiare qualsiasi informazione compresi dati e i certificati che garantiscono le connessioni crittate, e organizzare, di fatto, la messa sotto controllo delle comunicazioni di più di 6.000 utenti e 500 mailing list. Da quel momento hanno proceduto alle intercettazioni sistematiche della webmail della casella croceneraanarchica a inventati.org. Potenzialmente, però, hanno potuto intercettare e riportare in chiaro tutte le altre comunicazioni che transitano dalla macchina - e, realisticamente, è quello che stanno ancora facendo.
Ad Autistici/Inventati , però, nulla di tutto questo viene notificato - anzi, vengono accampate scuse che la dicono lunga sullo stato della tutela della privacy in questo paese. Si tratta, nella fattispecie, della stessa indagine che con la scusa dell'acquisizione di un log ha consentito all'FBI di abusare di un mandato federale e di sequestrare l'intero server dove era ospitato Indymedia Italia il 7 ottobre 2004.
Questa non è una questione privata, né qualcosa che riguardi unicamente un'associazione o un server indipendente.
Si tratta, ancora una volta, della libertà d'espressione di ciascuno di noi.
Per questo si sta coordinando una campagna di boicottaggio di Aruba.
