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20 luglio 2006

SILENCE


Silenzio

















Veramente stavolta è difficile...
ma poi chi ha detto che io debba prendere per forza una posizione...
non sono uno stato sovrano o una forza politica...
sono solo un uomo che non vuole vedere corpi di bambini straziati...
innocenti bruciati...
nel nome di dio, un qualsiasi, speriamo l'ultimo, fottuto dio.

Silenzio
che le bombe ed i mitra smettano
ORA
voglio, vogliamo
SILENZIO

Poi, poi parleremo delle ragioni e dei torti
poi sfileremo ognuno come e dove cazzo ci pare
e ci daremo dei terroristi a vicenda

Ma ora
che le armi tacciano
che i bambini tornino nelle strade
e non a scarabbocchiare insulti sulle bombe
o a bruciare al lato della strada

Che i bambini tornino ad essere bambini
e la pazzia finisca.

Silence NOW!

14 luglio 2006

Per non dimenticare - per verità - per giustizia


Carlo Giuliani cinque anni dopo







APPELLO

PER UNA COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA

SUI FATTI DEL G8 DI GENOVA

In Italia, nel luglio del 2001, abbiamo vissuto quella che Amnesty International ha definito “la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”.

Quella ferita, inferta così violentemente il 20 e 21 luglio, ha lasciato un'ennesima macchia di sangue nelle pagine della storia del nostro paese, il sangue di migliaia di giovani umiliati, malmenati e torturati da coloro che sarebbero stati addetti a preservarne la sicurezza; la vita rubata al giovane Carlo Giuliani, vittima sacrificale di una mattanza indistinta.

La ferita dei giorni di Genova è rimasta aperta e dolorante nelle coscienze di tanti italiani e italiane che ancora s'interrogano sulle responsabilità politiche e materiali di quei gravi fatti, di chi si chiede come mai a cinque anni di distanza ancora non si sia fatta chiarezza sulla linea di comando, sulle inadempienze, sugli abusi di potere, sugli occultamenti di prove o sulla loro invenzione.

Subito dopo quegli avvenimenti fu istituita una Commissione di indagine conoscitiva bicamerale dotata di poteri d’indagine limitati. La natura stessa della Commissione, nonché il breve tempo in cui si svolsero i lavori (conclusi il 20 settembre 2001) denotano la volontà del governo di centrodestra di chiudere velocemente la faccenda, auto-assolvendosi agli occhi del Paese. Tale Commissione ha conseguentemente prodotto solo una sommaria e lacunosa ricostruzione dei fatti accaduti a Genova, senza arrivare ad una ricostruzione puntuale degli avvenimenti.

Anche i successivi eventi processuali (a cominciare dalla archiviazione dell'omicidio di Carlo Giuliani) sono risultati viziati dalla stessa logica: chiudere la “pratica Genova” nel più breve tempo possibile. Si sono dunque banalizzati i fatti, riconducendoli ad una logica di “manifestanti violenti” contrapposti a “sporadici eccessi delle forze dell’ordine”. Tutto questo col risultato di non poter vedere la precisa linea di repressione del dissenso di cui Genova ha costituito l’episodio più grave, seguito da altri meno noti ma non per questo meno inquietanti. Seguendo il solco ideale del disinteresse tracciato dalla Commissione parlamentare, possiamo leggere non solo le vicende processuali, ma anche la grave distrazione dei maggiori media italiani, che stanno lasciando scivolare i processi in corso per i fatti di Genova nella più completa apatia.

Se il nuovo governo vuole imprimere una svolta democratica al nostro paese, da qui deve cominciare, perché non può esserci futuro democratico laddove una macchia così grave viene lasciata alle spalle, perché non può esservi saldezza di diritti in un paese in cui rimangono troppi dubbi sull'omicidio di un giovane ad una manifestazione.

Il giorno dell'insediamento del nuovo governo è stato ripresentato al Senato un disegno di legge sostenuto da 60 senatori e senatrici che prevede l'istituzione di una commissione d'inchiesta sui giorni del G8 che abbia gli stessi poteri dell'autorità giudiziaria, che possa cioè utilizzare tutti gli strumenti utili ad acquisire informazioni necessarie al raggiungimento della verità. Analoga iniziativa è in corso alla Camera dei deputati, con la possibilità quindi di ottenere una Commissione bicamerale, che avrebbe ancora più peso politico. E' urgente che questo disegno di legge venga discusso al più presto dal Parlamento per essere approvato e l'inchiesta possa rapidamente partire.

E' necessario che tutti e tutte coloro che in questi anni hanno condiviso la lotta per ottenere verità e giustizia si impegnino a far si che ciò avvenga. Bisogna insistere affinché ogni parlamentare si senta in dovere di assolvere una richiesta forte proveniente dal paese: nessuna lungaggine burocratica, nessun ostacolo dovrà frapporsi questa volta all'istituzione di un organismo, realmente aperto all'ascolto di tutti i soggetti che hanno faticosamente lavorato in questi anni alla ricostruzione dei fatti, e che possa dunque far luce sul black out di civiltà che ha investito il nostro paese nel luglio del 2001.

Chiediamo a tutti e tutte di impegnarsi attivamente affinché si possa finalmente in questo Paese, almeno su questa vicenda, restituire alle parole verità e giustizia il loro significato.

11 luglio 2006

ItaGliani brava gente


A qualcuno è piaciuto festeggiare come la merda del video e questo spiega perché io, romano e italiano (di nascita), non ero in strada a festeggiare:

Svastiche nel ghetto a Roma
Amato: "Da italiano mi vergogno"

Il rabbino capo: "Dobbiamo ancora preoccuparci della nostra sicurezza"

Veltroni: "Le cancelleremo subito e i responsabili saranno puniti"

ROMA - Un inquietante episodio di antisemitismo nel centro di Roma: svastiche sono state disegnate nel ghetto. Sono state scoperte questa mattina e si presume siano state tracciate nella notte dei festeggiamenti per la vittoria della Nazionale ai Mondiali di calcio.

Fanculo il calcio, mai abbassare la guardia contro le merde nazi-fasciste!

09 luglio 2006

iPOD spinti alla depre ed, alla fine, al suicidio


raccolgo in questo post il grido di dolore di iPod di alcuni conoscenti (soprattutto femmine), maltrattati e depressi dal contenuto multimediale loro imposto dagli infami padroni e dalle infami megere.

So di iPod costretti ad ospitare assurde playlist che spaziano da Califano a Milva, brrr....
Alcuni narrano addirittura di compila dance anni 80 in compagnia di Mino Reitano e Toto Cotugno. Ho dei bastardi conoscenti che infliggono al loro, evidente non amato, iCoso le intere raccolte di tutto il prog italiano dalle Orme al Balletto di Bronzo.

NOI DICIAMO BASTA! BASTA! BASTARDI! (Onda Rossa Posse docet)!

Fermiamoli prima che i delicati oggettini nati dalla mente perversa di Stefano Lavori (Steve Jobs) decidano per il suicidio smettendo per sempre di mostrare la mela, anche al riavvio forzato.

FREE IPOD!!!!

Io, il mio terzo figlioccio, stavolta un Nano nero, lo cullo e lo accarezzo dolcemente mentre lo riempio amorevolmente con tanta bella musica ed esso ne è felice e mi sorride.
Sul piccolino ora sta girando il seguente (non lo riempio mai tutto, così esso è + snello e contento) :
Africa Unite-Controlli
Air-Moon Safari

Apparat-Silizium (EP)
Assalti Frontali-Mi Sa Che Stanotte
August Engklide Presents EPO-Electronic Panorama Orchestra

Boards Of Canada-In A Beautiful Place Out In The Country

Boards of Canada-Music Has the Right to Children
Burial-Burial
AAVV from HEFTY-History Is Bunk Part 1
Coldcut-Sound Mirrors

Current 93-Black Ships Ate the Sky
Herbert-Scale
Michael Franti-Songs from the Front Porch

sao paulo underground-sauna: um, dois, tres

Telefon Tel Aviv-Fahrenheit Fair Enough


Ricordate, un iPod con dentro bella musica è un iPod felice e sta lontano da sbalzi di energia elettrica e da fonti e sorgenti elettromagnetiche che potrebbero togliergli la vita per sempre!!!

SAVE IPOD!

Chi carica il suo iPod con le compila di San Remo prima o poi ucciderà i suoi figli, poi passerà ai tuoi, stuprerà le tue donne e brucerà la tua casa. Fermiamolo e salviamo il suo piccolo iPod!!!


PS: pare che sull'iPod del Signor B. giri una compila di Mariano Apicella e Gigi D'Alessio frammista a video di film dei Vanzina. Chissà come soffre il povero piccolino......

07 luglio 2006

The Jam - In The City

Thank You MODsFather!!!

06 luglio 2006

Italiano, ma chi? Io? Si, ma...., no, bho?,.....forse......

Io non mi sento italiano
Giorgio Gaber

G. Gaber

(2003)

Io G. G. sono nato e vivo a Milano
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
non è per colpa mia
ma questa nostra Patria
non so che cosa sia.
Può darsi che mi sbagli
che sia una bella idea
ma temo che diventi
una brutta poesia.
Mi scusi Presidente
non sento un gran bisogno
dell'inno nazionale
di cui un po' mi vergogno.
In quanto ai calciatori
non voglio giudicare
i nostri non lo sanno
o hanno più pudore.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
se arrivo all'impudenza
di dire che non sento
alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi
e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo
per essere orgogliosi.
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
pieno di poesia
ha tante pretese
ma nel nostro mondo occidentale
è la periferia.

Mi scusi Presidente
ma questo nostro Stato
che voi rappresentate
mi sembra un po' sfasciato.
E' anche troppo chiaro
agli occhi della gente
che è tutto calcolato
e non funziona niente.
Sarà che gli italiani
per lunga tradizione
son troppo appassionati
di ogni discussione.
Persino in parlamento
c'è un'aria incandescente
si scannano su tutto
e poi non cambia niente.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
dovete convenire
che i limiti che abbiamo
ce li dobbiamo dire.
Ma a parte il disfattismo
noi siamo quel che siamo
e abbiamo anche un passato
che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente
ma forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini.
Allora qui m'incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos'è il Rinascimento.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
forse è poco saggio
ha le idee confuse
ma se fossi nato in altri luoghi
poteva andarmi peggio.

Mi scusi Presidente
ormai ne ho dette tante
c'è un'altra osservazione
che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri
noi ci crediamo meno
ma forse abbiam capito
che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente
lo so che non gioite
se il grido "Italia, Italia"
c'è solo alle partite.
Ma un po' per non morire
o forse un po' per celia
abbiam fatto l'Europa
facciamo anche l'Italia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo
per fortuna o purtroppo
per fortuna
per fortuna lo sono.