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29 maggio 2007

Desiderio di mezzanotte


Desiderio di mezzanotte
Originally uploaded by MarianOne
Fuori c'è aria di tempesta
e io non ho sonno
sarà l'elettricità nell'aria
è palpabile
e malgrado l'appellativo "sapiens" resto pur sempre un animale.

E' se fuori ce tutta questa carica
come faccio a dormire.
E poi sono una specie in estinzione, credo
sicuramente non l'ultimo dei romantici
nel senso che nel percepire una tempesta, o un qualsiasi altro evento della natura
non ci trovo nulla di romantico.

E allora metto una foto a mezzanotte
e comincio a scrivere a mezzanotte.

Ed esprimo un desiderio.
Non credo a nulla
ma nulla mi vieta di credere
che il mio desiderio
possa essere esaudito.

Fuori l'elettricità sale
le foglie volano nel turbinio del vento.
Non devo essere un bello spettacolo
fuori dal balcone in mutande
con una sigaretta in mano
che si consuma da sola
(avrò fatto giusto un paio di tiri).

E che a volte il bisogno di scrivere è più forte di quello di fumare,
dell'obbligo di pensare,
ma fuori c'è tempesta
e io sono un animale pensante
e ho espresso il mio desiderio....

21 maggio 2007

Senza le strade che ho percorso



"Che cosa io sarei senza questi incontri, senza le strade che ho percorso"
Sibilla Aleramo a Dino Campana






In viaggio veso Ninfa, sull'Appia.
Se non avessi affrontato questo viaggio,
oggi,
solo,
con l'amata Vespa,
senza questi ed altri incontri,
sarei stato la stessa persona
che sono ora?
Quello che sono e quello che sento
è il risultato di quello che scelgo,
ma anche
di quello che il destino
impone alle mie scelte.

Vorrei avere la testa vuota
e girare a caso senza guardare negli incroci
lasciare che il fato decida la mia strada.
Vorrei...

13 maggio 2007

A mia madre (13 maggio 2007)


A mia madre
Originally uploaded by MarianOne.
Mia madre amava i fiori,
adorava le rose.
Nel suo giardino, che ora è il mio, le sue rose continuano a forire.
Mia madre adorava maggio,
forse anche perchè è il mese in cui sono nato io, ultimo dei suoi amati figli.
E se n'è andata l'ultimo giorno di maggio di qualche anno fa.
Come lei, io adoro maggio, è il MIO mese.
Mi madre è stata una persona eccezionale.
Ha lottato contro eventi, problemi, dolori, così grandi che al giorno d'oggi non sono neppure immaginabili.
Tantomeno da chi, come me, si lascia annichilire dagli eventi "semplici" della vita, trasformando in tragedie situazioni normali, che andrebbero vissute con semplicità e tranquillità.
Mia madre ha visto morire ammazzata sua madre davanti ai suoi occhi, ha cresciuto 9 tra fratelli e sorelle nel periodo della guerra. Ha aspettato mio padre, prigioniero di guerra in Germania, per un anno, malgrado fosse stato dato per disperso.
Io a volte vado in paranoia perchè non so aspettare qualche giorno, qualche ora.
Mia madre mi ha insegnato molto. Sicuramente molta della mia "sensibilità" l'ho presa da lei.
Ma mi manca la sua forza.

E' scontato ricordarla in questo giorno, ma mi sono accorto che qui ho parlato di tante cose, ma non ho mai parlato di mia madre.
Lo faccio ora.
Ma mia madre è con me.
Le sue rose continueranno a fiorire per sempre....

09 maggio 2007

Nella mia testa l'8 maggio 2007


Nella mia testa l'8 maggio 2007
Originally uploaded by MarianOne.
Villa Ada - Roma

E' il giorno del mio compleanno.
E, come non facevo da tempo, mi sono preso un giorno di vacanza ("day off" fa più figo).
Un giorno di vacanza dal lavoro, un giorno di vacanza per ritrovare l'equilibrio e scacciare questa nera nube che si addensa sulla mia testa, nella mia testa.
E sono venuto qui, tra gli alberi, in questa splendida giornata di un maggio romano.
Click!
Questa foto è stata scattata proprio ora, mentre dalle cuffie del mio iPod parte "Un anno in più" dei Perturbazione.
Vengo spesso a Villa Ada da quando abito qui in zona. Ogni tanto a farmi una corsetta, spesso a decomprimere, a respirare, a riempirmi cuore e testa di tranquillità, serenità..dell'equilibrio di cui sopra.
Però sento che questo posto non mi appartiene così tanto, non è il mio "giusto posto", magari dovrei venirci più spesso, magari sfrutterò questi mesi che mi tengono ancora legato a questa zona per venirci un pò di più.
Venivo qui ai tempi dell'università, con i bonghisti, a farmi le canne. E venivo (e vengo ancora) al festival di giugno a vedere i concerti (Villa Ada Posse, il Sud Sound System, Daniele Sepe in chiusura..).
Però questo quartiere, questi posti, non mi appartengono.
Il mio "giusto posto" per riflettere era l'incolto giardino di casa mia insieme ai prati che circondavano la periferia est di Roma.
Quei "prati verdi" non ci sono più. Ora ci sono enormi palazzoni abitati da persone che ci vanno solo a dormire dopo essersi fatti ore e ore nel traffico. Circondati da mastodontici centri commerciali nei quali passeggiare sbavando davanti a tutte quelle belle cose da comprare, cercando di evitarsi l'un l'altro e poi scontrandosi come biglie impazzite in un luccicante flipper gigante.
Nel frattempo dalle mie cuffie mi esortano a regolarmi "quali regole ti dai?".
E mi accendo una sigaretta....pffff......
Mi accorgo solo ora quanto questa mattinata qui (il mio compleanno, da solo in mezzo alla natura, a pensare, scrivere e fotografare) possa apparire così scontata, quasi quanto andare al cesso dopò il mattiniero caffè con annessa sigaretta (sento il rosicare degli stitici..).
Però io ne ho bisogno, ho bisogno di fermarmi qualche ora a riflettere.
Con razionalità, per la tranquillità.
In queste ultime settimane ho fatto tutt'altro.
La mia "parte irrazionale" ha preso il sopravvento, gettando un velo scuro su tutto quello, su tutte quelle persone, che ho avuto e che ho intorno.
Ho visto cose che non esistevano, ho voluto vederle, ho resuscitato fantasmi sepolti da tempo nel mio cuore.
Una cara amica mi ricorda sempre quanto sia idiota questo mio dover toccare il fondo prima di avere la forza di tornare a vedere la realtà, a respirare ciò che è vero.
In momenti così sento solo il peso della solitudine, della paura della solitudine.
E non mi rendo conto del male che faccio alle persone che ho intorno, agli amici che ho intorno, che sono tanti, che mi vogliono un bene dannato, ma che non possono sopportare per sempre le mie "nere" fisime di eterno disperato ( e daje, mò hai rotto i coglioni...). E quando sto così io non ci sono se sono loro ad aver bisogno di aiuto, di un sorriso, di un'orecchio pronto ad ascoltare (senza parlare magari).
Torno a collegare il cervello, perchè a tutti, perchè a me "manca sempre un pezzo per essere felice", stanno cantando nelle mie orecchie, ma lo sai, così è la vita. Ma anche "basta una giornata di sole e all'improvviso, in mezzo al mio mal di testa, ho ritrovato il desiderio di essere felice" e la vita, si, è soprattutto questo
essere felice
ed impegnarsi ad esserlo
...that's the way......